Copyright e contratto di edizione
Come si diventa autore?
Si diventa autori creando l’opera, senza ulteriori formalità. È l’autore che ha la piena titolarità dei diritti e precisamente:
- i diritti morali (paternità, integrità, ritiro dell’opera dal commercio), che restano sempre in capo all’autore e sono inalienabili;
- i diritti di utilizzazione economica o patrimoniali (distribuzione, comunicazione, riproduzione, traduzione ecc.), che possono essere ceduti in parte o in esclusiva.
Trasferimento dei diritti economici
L’Autore di un lavoro può decidere di trasferire a terzi - editori o altre figure del mercato- i diritti patrimoniali sull’opera. Il trasferimento, o cessione, avviene tramite un accordo scritto e può riguardare tutti i diritti o solo alcuni di essi: diritto di riproduzione (fare copie), diritto di traduzione, diritto di rielaborazione o di inserimento in altri lavori, diritto di distribuzione (in altre forme o modi) ecc., oltre al diritto di pubblicazione.
Contratto con l’editore
Lo scopo principale del contratto di edizione è quello di definire quali diritti l’autore cede all’editore e se tali diritti sono ceduti in via esclusiva o non esclusiva.
Non è necessario cedere tutti i diritti in esclusiva per poter essere pubblicati. Se questo avviene ci si può trovare nella condizione di non poter riutilizzare il proprio lavoro, a tempo indeterminato, neanche -ad esempio- per scopi didattici.
Per ovviare, l’autore può proporre un addendum al contratto di edizione attraverso il quale trattiene alcuni diritti a fini didattici, di ricerca e per la diffusione in OA tramite archivio istituzionale. Un modello di addendum molto autorevole, è quello realizzato da SPARK -the Scholarly Publishing and Academic Resources Coalition-, disponibile in lingua inglese, e in italiano tradotto da Antonella de Robbio dell'Università degli studi di Padova.
In alternativa…
Applicare una licenza aperta a un lavoro scientifico (articolo, set di dati, qualsiasi altro prodotto della ricerca) è un modo per l’autore di esplicitare le condizioni entro le quali si può accedere, riutilizzare e modificare il suo lavoro.
La modalità con cui un lavoro scientifico viene disseminato non ha alcuna influenza sulla tutela dei diritti d’autore.
Le licenze aperte più diffuse per i contenuti scientifici sono le Creative Commons, con le quali l’autore decide quali diritti vuole mantenere. Le CC sono molto utilizzate per articoli, libri, letteratura grigia e set di dati, mentre non sono adeguate come licenze per i software (vedi qui Open Source Initiative).
Sul sito di Creative Commons è disponibile la Licence Chooser https://chooser-beta.creativecommons.org/ che aiuta gli autori, passo passo, a scegliere il tipo di licenza più adatta alle proprie esigenze.
Chi sono gli editori predatori ?
Secondo la Committee on Publication Ethics , la pubblicazione predatoria si riferisce generalmente alla pubblicazione sistematica a scopo di lucro di contenuti presumibilmente accademici (in riviste e articoli, monografie, libri o atti di conferenze) in modo ingannevole o fraudolento e senza alcun riguardo per la garanzia della qualità.
Gli editori predatori, di fatto rappresentano un problema per l’integrità della comunicazione scientifica.